Dolomiti, dove nascono i Sogni

Pragser road trip 2018, un viaggio per me iniziato venerdì 8 giugno e che non è mai finito.
Un viaggio dove sono partita senza troppe aspettative per la paura di rimanere delusa; aspettative che poi, come leggerete più avanti, sono state rispettate e altamente superate, rendendo questo viaggio il più bello tra tutti quelli che io abbia mai fatto fino ad ora.
Vi avviso, rispetto al solito c’è molto più da leggere.

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Venerdì 8 mi sono trovata con il presidente degli Special Stages per fare in compagnia una prima tappa dell’andata. Partenza? Brescia!
Dall’uscita dell’autostrada di Brescia ovest abbiamo percorso buona parte della tangenziale ovest percorrendo poi Cortine, Nave, Caino, fino ad arrivare sulle note Coste, una strada ricca di tornanti e molto divertente, ma prestate sempre attenzione perché anche per chi la conosce a menadito può diventare decisamente pericolosa.
Passate le coste abbiamo continuato verso il lago d’Idro, dove abbiamo fatto una sosta di un’ora aspettando un altro compagno d’avventure. Il lago d’Idro nel suo piccolo mi ha sempre donato tantissima pace e anche questa volta mi ha rilassata tantissimo.
Arrivato anche Mike abbiamo proseguito verso Ledro e Riva del Garda.
Tornare sulle strade verso Ledro mi ha portata a uno stato d’inquietudine incredibile, poiché dopo poco più di un anno sono tornata sulle strade dove ho fatto un incidente a maggio 2017. Fortunatamente arrivata alla Val di Ledro questa sensazione spiacevole è sparita e ho ricominciato a divertirmi tra le fantastiche curve di questa valle.
Arrivati a Riva del Garda avevamo pensato di fermarci per un aperitivo, poi non trovando parcheggio abbiamo deciso di proseguire fino all’hotel Sant’Ilario a Rovereto. Ultimamente mi rendo conto di star diventando critica con gli hotel, ma nel 2018 avere tutte le camere che odorano terribilmente di naftalina è davvero un incubo.
Dopo una doccia veloce siamo andati nel centro di Rovereto per un aperitivo al Das Mor, un lounge bar in piazza Rossini e abbiamo atteso con ansia l’arrivo di altri 10 partecipanti per andare a cena al ristorante Tema poco distante. Locale bello, pietanze abbastanza buone, soprattutto un punto a favore lo ricevono i dolci ma… I tempi sono troppo lunghi con il locale semi vuoto; dalle ordinazioni al conto è stato un vero supplizio e aspettare il conto per oltre 20 minuti mi è sembrato veramente eccessivo.
Stanca morta sono tornata in hotel per guardare i punti fotografici del giorno successivo e per provare a riposarmi.
IMG_20180609_094738.jpgLa mattina dopo mi sono preparata per il trasferimento verso la partenza del tour, che si è tenuta al Bistrot Trento Alta nella frazione di Sardagna. Già da Trento a Trento Alta la strada sembrava una mini prova speciale, iniziamo bene la giornata!
Un’ottima colazione su una vista splendida ha accolto tutti i partecipanti, e anche me. Peccato poi che mi sia caduto il telefono di schermo frantumandolo in mille pezzi; si prospettavano due giorni a mo di: “Metti caso che mi perdo perché non leggo un punto del roadbook… Morirò in mezzo alle Dolomiti da sola con la mia Valentine.”
Dopo questa piccola parentesi è finalmente partito il tour vero e proprio con un trasferimento fino a Lavis e da lì è iniziato il divertimento in Val di Cembra: la strada inizialmente non è troppo larga ma è divertente, fin troppo, con un alternarsi ripetuto di curve abbastanza veloci e rettilinei; appena dopo Cembra abbiamo proseguito verso Cavalese e i 20 km che distano dal paese sono puro divertimento, strade che portano alla voglia di correre ma ragazzi, non sono qui a far polemica sul “rispettate il codice della strada”, però vi dico semplicemente state attenti e non entrate in modalità vena chiusa, il cervello c’è per qualche motivo. 
Arrivati a Cavalese il ritmo rallenta soprattutto per il traffico in aumento; senza fretta siamo arrivati a Canazei dove abbiamo fatto una breve sosta e radunato tutto il gruppo prima di riprendere verso il Passo Sella, il primo vero passo di tutto il tour.photo5834739142523727519.jpg
Io sono partita un attimo prima degli altri partecipanti per arrivare il prima possibile al mio punto fotografico in cima al passo a 2218 mslm.
Il paesaggio è più che vario, dai boschi lussureggianti a distese di arbusti man mano che si sale di quota; la strada nonostante qualche punto sconnesso si rivela semplicemente wow, ci credete che c’è anche una parte di carreggiata dedicata alle biciclette? Cose mai viste!
Già al Passo Sella ho iniziato ad innamorarmi di questi luoghi, magici e incredibili.
Passati tutti i partecipanti sono arrivata anch’io alla sosta, e il meteo, ahimè, ha iniziato a farsi minaccioso con un cielo grigio e la pioggia che pian piano è iniziata a scendere.
Sono ripartita poi verso il mio secondo punto subito dopo la vetta di Passo Gardena a 2121 mslm mi attende! Il Passo Gardena mi ha attirata in maniera incredibile, strada stupenda, che mi ha messo in corpo l’adrenalina pura, peccato un po’ per il cielo che continuava a non essere a nostro favore. IMG_1116.jpgDopo aver fatto qualche scatto ai partecipanti ho ripreso il mio viaggio verso Corvara che mi ha portata fino al passo Valparola a 2192 mslm: qui la pioggia aumenta notevolmente e il fondo stradale diventa molto, troppo viscido, difatti ho proceduto come se avessi le uova sparse in macchina. Scesa dal Valparola ho fatto una sosta quasi inesistente al Passo Falzarego, che mi ha permesso di sgranchirmi le gambe e riprendere la condizione mentale ideale per proseguire il viaggio. Sono scesa verso Arabba arrivando poi al Passo Pordoi, trovando purtroppo parecchi intoppi di gente a 30 km/h difatti sono arrivata al punto esattamente 2 minuti prima dall’arrivo del gruppo di testa, fortuna vuole che il tempo man mano che salivo sul passo è migliorato notevolmente e il paesaggio si è abbellito con uno splendido arcobaleno proprio in mezzo alla vallata.
Sono riscesa verso Canazei fino ad arrivare alla sosta sullo splendido Lago Fedaia a 2053 mslm ai piedi della Marmolada ancora innevata, uno spettacolo unico che con un briciolo di sole mi ha dato ancora più emozioni.IMG_1190.jpg
Finita questa prima giornata di oltre 200 km sui passi abbiamo proseguito fino all’Hotel Venezia a Rocca Pietore. Stanca? Troppo, ma la serata è appena iniziata! Alle 21 tutti i partecipanti si sono ritrovati al La Murada, un ristorante che ci ha offerto un menù tipico, fin troppo abbondante e davvero davvero ottimo! Vi consiglio vivamente una cena da loro, sia per l’accoglienza che per le portate e la location.
Finita la cena io e pochi altri partecipanti abbiamo deciso di raggiungere gli organizzatori del Dolomites Street sulle rive del lago di Alleghe, dove c’era l’inaugurazione della stagione estiva con drink, vista sul lago e un po’ di musica.
Ben presto sono arrivate le 2.00 e siamo tornati in hotel, giusto per dormire almeno qualche ora prima che suoni inesorabilmente la sveglia. 
Ah no, io non avevo la sveglia, difatti alle 5.30 circa mi sono alzata con l’ansia che fosse tardi anche perché la mia stanza aveva una sola finestra senza ante o tapparelle quindi il sole ha deciso che era ora che io mi alzassi, volente o meno, stanca o riposata che fossi.
Chiusa la valigia mi sono diretta verso la sala delle colazioni, un the caldo, una fetta di torta e via, inizia la giornata lavorativa.
Uscita da Caprile mi sono portata in tutta fretta fino a Selva di Cadore per arrivare poi al maestoso Passo Giau. 29 tornanti a salire, dal ventesimo circa in poi si ha una vista mozzafiato e, ragazzi, quanto diamine è curato! Dopo aver fatto le foto ai partecipanti sul terzo tornante mi sono goduta i rimanenti 26, guidando con una soddisfazione unica addosso.
Arrivata in cima la prima cosa che ho fatto è stata dare le “dimissioni” (momentanee purtroppo) perché mi sono totalmente innamorata di questo luogo, vi allego il video perché è stata una scena epica!


Siamo poi passati sull’altro versante dove la strada peggiora come condizioni ma anch’essa continua a offrire uno spettacolo unico.
Ho ripreso il tour verso Cortina, per poi arrivare al Passo Tre Croci, strada che mi è piaciuta abbastanza, anche perché mi ha portato in un luogo che sognavo fin da piccola di vedere: il Lago di Misurina. Un lago con una leggenda dietro al suo nome, se vi va di leggerla cliccate qui.
Siamo arrivati all’incirca alle 11.30 e ci siamo rifocillati al ristorante/pizzeria Edelweiss. Vi consiglio di provare una delle loro pizze perché pure io che odio mangiare le croste le ho mangiate (strano che non abbia nevicato), la qualità dei prodotti è davvero davvero alta.
Fenomenale è la vista sul lago e sulle Tre Cime di Lavaredo, che ahimè per una gara di ciclismo e per il pedaggio assurdo (24€) evitiamo.
Finito il pranzo siamo ripartiti verso il fantomatico Lago di Braies, un lago diventato ormai famoso: di bello ha davvero tutto, dalla natura circostante, all’acqua dalle mille sfumature, alla passeggiata lungo le sue rive… Ma, se potete farlo, andate a vederlo durante la settimana, la domenica viene rovinato dai tanti, troppi turisti, che fanno perdere la magia a questo luogo.IMG_1617.jpg
Ripartita da Braies il traffico si fa davvero troppo intenso.
Arrivati finalmente a Brunico il traffico si riduce abbastanza da poterci far godere delle curve della SS244 che ci riporta fino a Corvara. In questa parte di tour ho deciso di stare nel gruppetto di testa nonostante abbia un motore con dei pony obesi rispetto ai cavalli in forma delle altre vetture, però ho sfruttato tutto ciò che aveva la macchina, divertendomi come mai prima di quell’istante, soprattutto sul versante che il giorno precedente abbiamo fatto in discesa del Passo Gardena. Arrivata in cima mi sono goduta un panorama nuovamente spettacolare, soprattutto grazie al cielo limpidissimo. Ho ripreso il tour verso il mio ultimo punto fotografico di questo lungo, splendido viaggio; dopo aver fatto tutti gli scatti necessari ho proseguito fino al Passo Sella e poi sono scesa fino a Vigo di Fassa che mi ha portata sull’ultimo passo, ovvero il Passo Costalunga, fatto tutto purtroppo con parecchio traffico. Arrivata finalmente sulla cima mi sono rilassata con un aperitivo al Bar Antermont.
Purtroppo poi è arrivata anche l’ora di dire addio, per il momento, a questi luoghi e non nego che il rientro l’ho fatto con qualche lacrima che scendeva, oltre che con tantissima stanchezza.

Cosa volete che vi dica? Io mi sono innamorata di questi luoghi, ho provato a raccontarveli ma si possono solo ed esclusivamente vivere. Fate le valigie e partite il prima possibile per questi luoghi, perché è quello che vorrei fare io nuovamente a distanza di 2 settimane da questo unico, splendido, incredibile viaggio.
Voto? Oltre ogni immaginazione, 10 è riduttivo.
Prossimo articolo? Non saprei! Sarei quasi tentata di raccontarvi la mia prima serata al Corsico Cars Meeting, ma vi tengo sulle spine.
Prossimo viaggio? Si torna tra i monti della Val d’Aosta!

Grazie come sempre a Special Stages, grazie a tutti voi che continuate a leggermi e che siete sempre di più, grazie a tutti i partecipanti e agli organizzatori del Dolomites Street,
quest’anno ve lo racconterò, perché si, finalmente ci andrò anche io!

Inoltre vi ricordo che il vostro aiuto per me è indispensabile quindi se volete propormi collaborazioni, se avete delle strade da propormi per i miei viaggi o volete persino sponsorizzarmi contattatemi attraverso questo form!

With Love,
#RedBananaTravel

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2 Comments

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  1. Eh niente, bellissimo articolo e come sempre ho un’invidia enorme. Un viaggio così sulle Dolomiti lo devo fare però, senza se e senza ma. Grazie Altea per queste bellissime esperienze che condividi con noi.

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