Tra le vette della mia infanzia

L’8 luglio ho compiuto 21 anni e ho deciso di farmi un regalo: sentivo dentro la necessità di tornare alle mie radici, alle mie origini e di rivivere le sensazioni che provavo durante la mia infanzia.
Così sono andata in moto, come zavorrina perché la patente devo ancora farla, in cima al Passo di Gavia proseguendo poi verso Bormio, per poi tornare verso casa passando dall’Aprica.
IMG_20180708_143031Mi sono resa conto di quanto sia diverso “godersi” il paesaggio mentre si guida la propria auto o goderselo appieno come passeggero; l’unica mia preoccupazione era quella di dovermi tenere attaccata alla sella, e accidenti, quante cose ho notato che spesso mi sfuggivano.
Per arrivare al Gavia ho percorso tutta la SS42 fino a Ponte di Legno, luogo famoso per il periodo invernale essendo vicino agli impianti sciistici ma da godersi anche d’estate per la quantità infinita di sentieri. Poi ho continuato lungo la SP29, ma attenzione allo svincolo! È segnalato ma se uno non presta attenzione rischia di continuare verso il Passo del Tonale.

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Lago Bianco – Passo Gavia

Man mano la strada si stringe e in auto può diventare una scocciatura perché due veicoli non ci passano.
Arrivati in cima al Passo, a 2652 metri troverete un ampio parcheggio e il rifugio Bonetta, dove potrete rifocillarvi. Vi avviso… In 3 abbiamo speso 60€ per un antipasto in comune, 3 primi, 1 bottiglia d’acqua in 3 e 2 caffè. Diciamo che non è esattamente il rifugio più economico però si mangia bene e la selezione di affettati e formaggi è ottima. Un consiglio: anche se la giornata è soleggiata ma con un po’ di vento vi consiglio di mangiare all’interno del rifugio anziché all’esterno, perché può diventare parecchio fastidioso il tutto.
Se poi volete farvi una camminata di sentieri ce ne sono parecchi e il paesaggio è semplicemente unico.
IMG_20180708_124455.jpgDalla cima potrete poi tornare verso Ponte di Legno o proseguire verso Bormio, in questo caso io ho scelto la seconda opzione, la strada è ben curata e risulta più ampia la carreggiata rispetto all’altro versante, arrivati poi a Santa Caterina i km per arrivare a Bormio diventano davvero pochi. Per chi volesse Bormio è un punto di partenza perfetto per lo Stelvio, Livigno e la Svizzera, ma attenzione, se passate fuori stagione può diventare un paese davvero triste e lugubre, a tal punto da far fatica a trovare un ristorante aperto.
Ahimè la stanchezza e i km iniziavano a farsi sentire quindi ho proseguito lungo la SS38 che mi ha portata verso Tirano e quindi salire ad Aprica. La strada tra questi due paesi è ricca di curve e molto divertente… A meno che non troviate traffico, perché a quel punto preparatevi a fare una media dei 30 km/h. Passata l’Aprica ho continuato verso Edolo, passando da Corteno Golgi, un paesino dove ho passato qualche settimana della mia infanzia quando facevo il Grest. Anche questo luogo è perfetto per le camminate tra la natura.IMG_20180708_123650.jpg
A Edolo la mia giornata in mezzo ai ricordi diciamo che è terminata perché poi la strada statale ricomincia ad essere monotona.
Consigli? Armatevi di felpa anche ad agosto sul Gavia e non fate come me che l’ho dimenticata a casa, inoltre una camminata tra quelle che erano le trincee della Grande Guerra al Passo Gavia può essere perfetta per tutti, anche per non scordarsi mai di ciò che è successo in mezzo a quelle splendide montagne.

Prossimo articolo? Vi racconterò la Francia e delle sue strade tra i colli.
Prossimo viaggio? Vedremo, è un punto di domanda anche per me!

Grazie come sempre a voi amati lettori e a Dolly Noire per il supporto.

#RedBananaTravel

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2 Comments

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  1. Bisogna anche ammettere che in Moto per queste strade è tutt’altra cosa rispetto ad una macchina. La moto è la moto ♥

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